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2021 in crescita anche per le bevande analcoliche

Dopo un 2020 tutt’altro che semplice, il mercato nazionale delle bevande analcoliche torna a ottenere risultati più che positivi.

Ma andiamo con ordine. L’anno scorso, a fare la differenza è stato principalmente il Covid-19, che ha ridotto il consumo di bevande all’infuori della propria abitazione in maniera sostanziale. Per quanto riguarda le bibite, lisce e gassate, nel 2020 la percentuale di volumi consumati rispetto all’anno precedente era scesa del 13%, attestandosi su 2.620 Mni di litri. Di questi, le bibite gassate, erano valse 1960 milioni, quelle non gassate 550 e le bibite funzionali, come bevande energetiche e sportive, 140.

Le previsioni per il 2021 sono invece diverse, e stando a quanto riportato da IRI Italia, già a fine agosto il dato relativo ai consumi delle bevande analcoliche era in aumento del 7% rispetto all’anno scorso. Anche nel settore dell’horeca i numeri sono in miglioramento, ma non abbastanza da compensare le ingenti perditi causate dalla pandemia.

Per quanto riguarda succhi e altre bevande alla frutta, il discorso è piuttosto simile a quello appena affrontato sulle bibite. Alla fine del 2020 il consumo di questi prodotti era calato del 6%, se paragonato al 2019. In particolare, a destare preoccupazione era stato il consumo pro-capite (18,8 litri), che era valso uno dei peggiori piazzamenti a livello europeo.

In questo 2021, invece, i dati rilevati da IRI Italia parlano di un incremento del 4% fino agli inizi di settembre, condito da buoni risultati anche nei canali horeca. In totale, si tratta di circa 200 milioni di litri consumati e un forte rialzo in termini di valore di mercato, pari a poco più di 300 milioni.

In questo contesto va anche sottolineata la crescita di popolarità di bevande vegetali, soprattutto quelle a base di soia, cereali e frutta secca, che potrebbe costituire un indizio importante su eventuali trend nel futuro immediato.

I numeri discussi sono in linea con quelli sulle bibite, discussi in precedenza. In generale, sembra proprio che, nonostante non si sia ancora concluso, l’anno in corso possa rappresentare un trampolino di (ri)lancio per il mercato delle bevande analcoliche in Italia, a patto che la pandemia non torni ad avere conseguenze nefaste.